L’ALAMBICCO

 

Esistono due tipologie di ALAMBICCO: continuo e discontinuo.

 

L’ALAMBICCO CONTINUO permette una distillazione continua priva d’interruzioni. Tutto il processo è svolto in una sola volta in un alambicco composto di due colonne.

Nella prima colonna, dove il mosto o vinaccia è caricata di continuo, avviene una prima distillazione e il prodotto, flemma, che si viene a creare è introdotto nella seconda colonna, rettificatore, per una seconda distillazione dalla quale il cuore, la parte buona del distillato, viene separato dalle teste e dalle code cioè dalle parti nocive.

 

L’ALAMBICCO DISCONTINUO può compiere una distillazione alla volta e la caldaia dev’essere scaricata e caricata ad ogni processo. Con l’alambicco discontinuo sono necessarie più distillazioni prima di ottenere un prodotto di qualità

 

Si compone di 4 elementi principali che ne determinano anche le fasi di lavorazione:

la caldaia, spesso in rame o acciaio inox serve per contenere il liquido da distillare;

il coperchio, sul quale avviene la condensazione del vapore e serve per selezionare i vapori alcolici;

il collo di cigno, cioè il tubo che trasporta i vapori nel serpentino;

la serpentina di raffreddamento, contenuta in un recipiente pieno di acqua fredda o altri liquidi di raffreddamento, che serve per far condensare i vapori alcolici dai quali si ottiene il distillato.

 

A seconda del metodo con cui viene riscaldata la vinaccia, gli alambicchi discontinui si suddividono in 3 categorie:

fuoco diretto, ormai quasi scomparsi;

bagnomaria, rappresentano una minoranza degli impianti;

vapore, i più frequenti ed utilizzati, con oltre 50 impianti funzionanti attualmente.


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